PICCOLI GRANDI LIBRI  David Maria Turoldo  Gianfranco Ravasi

I SALMI
traduzione poetica e commento

OSCAR CLASSICI MONDADORI

I libro: Sa 1-41 (dossologia finale: Sal 41,14)

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II libro: Sal 42-72 (dossologia finale: Sal 72,18-19)

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III libro: Sal 73-89 (dossologia finale: Sal 89,53)

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IV libro: Sal 90-106 (dossologia finale: Sal 106,48)

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V libro: Sal 107-150 (dossologia finale: Salmi 146-150, che fungono da conclusione non solo del V libro, ma dell'intero Salterio)

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Salmo 51 (50)
CREA IN ME, O DIO, UN CUORE MONDO

«Grazie, o Dio, per averci dato questa divina preghiera del Miserere, questo Miserere che è la nostra preghiera quotidiana... compendio di ogni nostra preghiera» (C. de Foucauld).
«Il Miserere... silenzioso compagno di lacrime di tanti peccatori pentiti... la segreta biografia di anime sensibili... lo specchio della coscienza vivissima e lacerata di uomini come Dostoevskij... atto d'accusa contro ogni forma di fariseismo ipocrita» (O. Ravasi). «Infatti... più la colpa si aggrava, più essa si cela agli occhi del peccatore; ma più cresce l'umiltà, più si diventa sensibili alla minima mancanza» (Max Scheler).

 

3 Pietà di me, o Dio, pietà
secondo la tua infinita tenerezza,
per quanto le viscere hai ricolme d'amore
cancella le mie infedeltà,

4 lavami e raschia via la mia colpa,
fammi mondo dal mio peccato.

5 Le mie trasgressioni io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre davanti.

6 Contro te, contro te solo ho peccato,
quanto è male ai tuoi occhi ho commesso:
tu, sempre giusto nelle tue sentenze,
lascia parlare la tua pietà.

7 Ecco, nella colpa sono stato generato,
peccatore mi concepì mia madre;

8 ecco, è la sincerità del cuore che tu ami,
per cui fino all'intimo sono da te
ammaestrato.

9 Purificami con 1 'issopo e sarò mondato,
lavami e sarò più bianco della neve.

10 Ridammi ancora gioia e letizia,
esultino le ossa che hai frantumate.

11 Distogli il tuo volto dal mio delitto,
dalle radici estirpa ogni colpa.

12 Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito forte.

13 Non cacciarmi dalla tua presenza,
non privarmi del tuo santo spirito.

14 Ridammi la gioia di essere salvo,
mi regga ancora uno spirito grande.

15 Insegnerò le tue vie ai ribelli
e i peccatori a te torneranno.

16 Liberami dalla sentenza di morte,
Dio, o Dio mio salvatore,
e griderà la mia lingua
alla tua giustizia.

17 Signore, apri tu le mie labbra,
la mia bocca acclamerà la tua lode.

18 poiché le vittime tu non gradisci,
ne vuoi in dono alcun sacrificio:

19 uno spirito pentito
è il sacrificio perfetto,
un cuore contrito e umiliato, o Dio,
questa l'offerta che tu non rifiuti.

20 Nel tuo amore fa' grazia per Sion,
le mura rialza di Gerusalemme.

21 Le giuste offerte allor gradirai,
l'olocausto e la totale oblazione:
allora sante saranno le vittime
sacrificate sul tuo altare.

 

 

Il Miserere è, forse, il salmo più celebre, meditato, interpretato, musicato, persino dipinto (da Rouault) da una schiera immensa di uomini pentiti e convertiti. La cellula poetica e spirituale di questa supplica è, infatti, tutta in quell'appassionato «Contro te, contro te solo ho peccato!» (v. 6). La tradizione giudaica, proprio sulla base di questa confessione, ha attribuito il salmo a Davide adultero con Betsabea e assassino del marito della donna, Urla (vedi 2Samuele 10-12). In realtà lo stile, il tema profetico dello «spirito» e del «cuore» come sacrificio perfetto (v. 19), l'implorazione per la ricostruzione delle mura di Gerusalemme dopo l'esilio babilonese del VI sec. (vv. 20-21), fanno pensare ad un'epoca posteriore. Resta comunque intatta la potenza interiore di questa preghiera che è simile ad un terreno ricoperto per metà dalla tenebra (la regione oscura del peccato nei vv. 3-11) e per l'altra metà dalla luce (la regione luminosa della grazia nei vv. 12-19). Se il senso della colpa è vivissimo, più intensa è, però, l'esperienza del perdono, della novità dello spirito, della gioia che il Misericordioso, Dio, effonde sul peccatore pentito. Perciò più che un canto penitenziale, il Salmo 51 è la celebrazione della risurrezione alla vita nello spirito della parabola del figlio prodigo di Luca 15.

Dossologia

Pure se grande è il tuo dolore
chiunque tu sia, o uomo, ora canta
la tua speranza e il canto di gloria
a lui che toglie il peccato del mondo.

Preghiera

Signore, donaci sempre la grazia del rimorso;
Signore, non abbandonarci mai
qualunque sia il nostro peccato;
Signore, tu sei più grande di tutti i peccati del mondo;
Signore, fa' di ognuno di noi e di tutti insieme
una società di peccatori coscienti:
allora saremo salvi, Signore,
perché tu non vedi l'ora di poterci perdonare!
Amen.