David Maria Turoldo Gianfranco Ravasi
I SALMI
traduzione poetica e commento
OSCAR CLASSICI MONDADORI
I libro: Sa 1-41 (dossologia finale: Sal 41,14) |
II libro: Sal 42-72 (dossologia finale: Sal 72,18-19) |
III libro: Sal 73-89 (dossologia finale: Sal 89,53) |
IV libro: Sal 90-106 (dossologia finale: Sal 106,48) |
V libro: Sal 107-150 (dossologia finale: Salmi 146-150, che fungono da conclusione non solo del V libro, ma dell'intero Salterio) |
133 |
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Salmo 133 (132)
È COSÌ LA RUGIADA...
«Allora David intonò questo lamento: - O monti di Gelboe non più rugiada ne pioggia su di voi, ne campi di primizie, perché qui fu avvilito lo scudo degli eroi... - Saul e Gionata, amabili e gentili, ne in vita ne in morte furon divisi; erano più veloci delle aquile, più forti dei leoni... - Gionata, per la tua morte sento dolore; l'angoscia mi stringe per te, fratello mio Gionata! la tua amicizia era per me preziosa più che amore di donna» (2Samuele 1,17-26).
1 Quanto è bello e quanto soave
che i fratelli dimorino insieme:
2 E come olio prezioso sul capo,
sulla barba del grande Aronne.
E vi scende sul collo e le vesti !
3 È così la rugiada dell'Ermon
che fluisce ai monti di Sion:
là è l' eterna sua benedizione !
Il Signore ha là stabilito,
ogni bene evita nei secoli.
Se volessimo trascrivere questo canto della fraternità dell'Israele di Dio in chiave cristiana potremmo usare le parole di Gesù nel testamento dell'ultima sera della sua vita: «Da questo tutti conosceranno che siete miei discepoli, dall'amore che avrete a vicenda» (Giovanni 13,35). Il tema del salmo è commentato attraverso una duplice simbologia. Innanzitutto l'olio profumato usato nella consacrazione dei sacerdoti (Aronne, il fondatore del sacerdozio ebraico): esso penetra nel corpo e nelle vesti santificando e trasformando la creatura. C'è poi il simbolo della rugiada dell'Ermon, il monte settentrionale della Palestina (2760 metri): un'immagine di freschezza in un mondo assolato e bruciato. Con un'iperbole s'immagina che questa rugiada sia come un'inondazione che dal nord della Palestina scende al sud a bagnare anche l'arida Gerusalemme. L 'amore fraterno è, quindi, fonte di santità e di vita in un mondo dissacrato e morto.
Dossologia
Trinità indivisibile e santa,
confessarti e cantarti vogliamo:
sei il principio del nostro amore,
della nostra concordia il fine.
Preghiera
Dio, amico dei fanciulli e degli umili,
tu vuoi che ogni uomo ti sia amico !
Dio, unica fonte di comunione dei cuori,
rendici capaci di rinnovare
l'amicizia con tutte le creature,
e rinsalda la nostra fraternità
perché tutti ritrovino la gioia di vivere.
Amen.
IL SANGUE NON CONTA
Il sangue non conta niente da solo. La linea del sangue può essere una trincea di oscuri istinti, di interessi a volte mortali. Solo l'amicizia ha il divino potere di superare il sangue, il censo, la classe, la razza, e fare che due esseri veramente si amino, confortati dalla stima dell'uno per l'altro, accettando tutti e due la rinuncia a prevalere, e a espropriarsi l'uno per l'altro. (E ho scritto che anche la chiesa, se vuole essere vera, non può essere che una chiesa di amici. Così la città, se vuole essere umana. Invece...).
Invece desolate selve di sassi sono le case. Attendiamo di emigrare da pianeta a pianeta, ma siamo ancora più soli, e sempre più freddo ha il cuore... Tempi grami viviamo. Tempi senza amicizia. Mondo senza fanciulli. Siamo tutti dentro a un sistema nel quale l'uomo non conta più nulla. È il sistema più disumano e ateo che si possa immaginare. Per questo crescono le solitudini, e le desolazioni, e la disperazione.
Oh, i giovani! Come sono eroici quei giovani che riescono ancora a coltivare delle amicizie. I molti che soccombono non si contano più. Queste non sono città! Sono termitai, deserti cintati di cemento e da invisibili (ma non sempre invisibili) cavalli di frisia.