PICCOLI GRANDI LIBRI  David Maria Turoldo  Gianfranco Ravasi

I SALMI
traduzione poetica e commento

OSCAR CLASSICI MONDADORI

I libro: Sa 1-41 (dossologia finale: Sal 41,14)

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II libro: Sal 42-72 (dossologia finale: Sal 72,18-19)

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III libro: Sal 73-89 (dossologia finale: Sal 89,53)

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IV libro: Sal 90-106 (dossologia finale: Sal 106,48)

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V libro: Sal 107-150 (dossologia finale: Salmi 146-150, che fungono da conclusione non solo del V libro, ma dell'intero Salterio)

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Salmo 114 (113A)
IL MARE VIDE E SI TRASSE STUPITO

La pietra vive. Anche i monti respirano; vive il mare sempre agitato dal tuo Spirito. Tutta la terra è viva. L 'intera creazione geme di dolori di parto, come una madre, in attesa di essere liberata dalla vanità della morte. Natura è il tuo manto, Signore, ma la storia dell'uomo è lo spazio dove ti riveli per quello che sei, e sei conosciuto. Tuo vero santuario è la coscienza dell'uomo. È questo nostro cantare a dare gioia e senso agli elementi, a tutte le cose.


1
Alleluja! Al Signore cantate!
Quando Israele fuggì dall'Egitto,
Giacobbe uscì da un popolo barbaro,

2 Giuda fu eletto a tempio di Dio,
il suo dominio divenne Israele.

3 Il mare vide e si trasse stupito,
vide il Giordano e corse indietro,

4 come arieti danzarono i monti,
e le colline eran giovani agnelle.

5 Che hai tu, mare, per trarti indietro,
e tu, Giordano, a salir la corrente?

6 Perché, o monti, saltate da arieti,
e voi colline da giovani agnelle?

7 Trema, o terra, davanti al Signore,
trema in faccia al Dio di Giacobbe:

8 egli tramuta la rupe in un lago,
la dura pietra in viva sorgente.

 

Eccoci alla celebre ballata sull' esodo dall'Egitto che ha dato il titolo di «Hallel egiziano» al fascicolo dei Salmi 113-118. Caro anche a Dante che ne fa il canto delle anime del Purgatorio «In exitu Israel de Aegypto cantavan tutti insieme ad una voce, con quanto di quel salmo è poscia scripto», questo inno pasquale ha al centro la straordinaria immagine della danza dei monti davanti al Signore e quella della fuga del mar Rosso e del Giordano che corrono lontano per lasciar passare Israele in marcia verso la terra promessa. Altrettanto suggestiva ed essenziale è la riproduzione del racconto esodico dell' acqua scaturita dalla roccia in un unico versetto folgorante: «egli tramuta la rupe in un lago» (v. 8). Breve eppure imponente, mosso eppur maestoso, questo canto pasquale è divenuto nella tradizione cristiana l'inno della speranza nella storia e oltre la storia.

Dossologia

Tutti cantando passavano il mare,
e nella nube e dal mare son nati:
popolo nuovo, per sempre in cammino,
ancora canta al Dio che libera.

Preghiera

Padre, che i santi e i poeti ancora cantino
come tutta la natura geme
nell'attesa di essere liberata
dalla vanità della morte:
guidaci tu verso il Regno che viene
e ogni uomo esca dalla sua schiavitù:
noi siamo sempre in tempo di Esodo
fino a quando non spunterà l'alba
della Resurrezione.
Amen.