Scorrendo gli appunti del primo anno in missione, in Papua Nuova Guinea…
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Sr. Antonella Tovaglieri
("Missionarie dell’Immacolata", Maggio 2008)
DAL PRIMO NATALE...
''Troverete un segno...". "Quale? ", mi dicevo.
La Notte Santa ho deposto la particola tra mani segnate dal duro lavoro della terra e ho trovato il segno che cercavo: quelle mani, come una capanna aperta ad accogliere il Salvatore. Il Dio che entra nella vita e nella storia - ricca, fragile e misteriosa - di questa gente. Ecco il mio Presepe. E dicendo: "Il corpo di Cristo", ho pregato per loro. La Notte Santa avevo la pace nel cuore...
UN GIORNO DI FESTA
Vado ad Youlawoto per portare Gesù Eucaristia; ci vado con il desiderio grande di Maria che va da Elisabetta, sulla
strada della fede e della gioia. Ma al mio arrivo il catechista dice che il servizio liturgico non ci sarà, la gente è troppo occupata a preparare il pranzo di festa. Torno a casa con Gesù nello zaino.
Alla sera in Cappella guardo la Croce. Con un atto di fede, sincero anche se difficile, lo ringrazio di non essere sceso, aspettando che volgiamo ancora lo sguardo a lui.
GIOVANI
Vado a Liluta con gli adolescenti, parlo in lingua "kirivila" con loro. Qualcuno ride dei miei errori, come gli adolescenti di tutto il mondo... Mi dico: "Non fermarti!".
Preparo gruppi di giovani e adolescenti per la confessione: ci sono momenti in cui respiro davvero un clima di preghiera, di desiderio di riconciliazione. Dietro la grande timidezza, dietro le tentazioni di questi giovani, leggo le profonde inquietudini e domande di tutti i giovani. In me, leggo il desiderio di essere "madre" per questa gente, di generare alla pienezza di vita.
L'ANGURIA
Un ragazzo arriva con una piccola anguria. "Questa è per voi, è la prima, è il primo frutto del raccolto!". Io gli dico: "Saki, conosci il significato delle primizie nella Bibbia?". "Sì, tutto viene da Dio e il primo raccolto è offerto a Dio!". Mi commuovo.
PER MANO
Una sera celebriamo la Messa in un villaggio. Ci sorprende un acquazzone, la gente è preoccupata per me, la "nuova" Suora. Non è certo la prima volta che cammino nel fango, mi vengono in mente tante passeggiate in montagna... ma nel venir via un bambino, avrà dieci anni, mi dice: "Ti prendo la mano, così non cadi!". Vorrei dirgli che non occorre, ma invece dico "grazie" e lo lascio fare... E mi accompagna con attenzione.
MARE
Viaggio da Alotau a Wapipi, un viaggio lento, in mare aperto, sensazione di essere un punto invisibile nell'oceano... Sulla barca una vecchia TV passa un film in bianco e nero, anni '50. Quando davanti a me c'è solo acqua e sopra di me solo cielo, sorge dentro una domanda antica quanto il mondo: "Dove sto andando?". Dalla risposta posso misurare la mia inquietudine per Dio e per l'uomo. Sì, Dio è inquieto e continua ad esserlo finché non saremo tutti salvi. Sento anch'io in preghiera questa inquietudine che spinge. Così vado verso l'altro, accetto le sfide dell'Apostolato. Mi spinge la passione di Dio.
DONNE
In viaggio verso Sideia, un gruppo di donne parla velocissimo in "kirivila". Osservo come cantano, come guardano il mare e mi dà l'impressione che con tanta scioltezza sentano l'Assoluto... Due giorni e una notte con loro in 14, in 3 x 3 metri, all'aperto. Alle tre di notte mangio riso bollito e pesce appena pescato. Nono viaggio in questi primi mesi.
FOGLIE
Sono come davanti a una foresta fitta: scosto una foglia e ce ne sono infinite altre e le foglie che vedo ne nascondono altre che non vedo ancora.
"Yaubada bi sikelim!", "Dio si sieda accanto a te!"…