PIETRO E IL MONDO
Su pace ed educazione
il faccia a faccia con Lula
Mezz’ora di colloquio tra Benedetto XVI e il presidente.
È molto calorosa l’accoglienza della folla.
E ieri il Pontefice l’ha ricambiata, con un breve saluto fuori programma.
Dal nostro inviato a San Paolo (Brasile), Luigi Geninazzi
("Avvenire", 11/5/’07)
Bandiere, striscioni, perfino quadri della Vergine innalzati verso il cielo, in mezzo a canti che si mischiano a lacrime di commozione. È un’accoglienza rumorosa e calorosa quella che i brasiliani stanno riservando a «Bento XVI», il cui nome è scandito dalla folla che staziona in permanenza davanti al monastero benedettino dove alloggia il Papa. Un entusiasmo che deve aver contagiato anche il Pontefice. Ieri mattina è tornato ad affacciarsi al balcone per salutare la gente, sorpresa e contenta per essere oggetto di un simile fuori programma. "Papa emociona fieis", «Il Papa commuove i fedeli», titola il giornale popolare "Agora". Erano in quindicimila l’altra sera ad ascoltarlo ed applaudirlo in piazza Sao Bento, nonostante i dieci gradi e la pioggia battente. Ieri sono stati premiati da un tiepido sole. La seconda giornata di Papa Ratzinger in Brasile è iniziata con un appuntamento istituzionale, l’incontro con il presidente della Repubblica Luiz Inacio Lula da Silva, per tutti semplicemente "Lula", nel Palacio dos Bandeirantes, sede del governatore di San Paolo.
«Una visita di cortesia» ed un colloquio di mezz’ora che il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ha definito «più lungo del previsto, tranquillo e sereno». Famiglia, difesa della vita, formazione dei giovani. Sono stati questi i temi principali affrontati nell’incontro tra il Papa e il «presidente-operaio» che ha voluto accanto a sé la moglie, Marisa Leticia, anche durante il colloquio privato con il Pontefice. Si è parlato soprattutto dell’importanza del sostegno alla famiglia per la vita del Paese, sottolineando il valore del rapporto con la Chiesa «per favorire la pace ed una serena vita sociale». Lula ha illustrato i programmi sociali «così importanti per il Brasile» e ha ricordato l’impegno del proprio Paese a favore dei Paesi poveri e dell’Africa, chiedendo l’appoggio della Santa Sede per il rispetto dei principi dell’etica e della solidarietà nel commercio internazionale. Il Papa da parte sua ha espresso apprezzamento per l’impegno della formazione umana e professionale dei giovani. Infine Lula ha manifestato piena collaborazione tra il Brasile e la Chiesa.
«Non si è parlato in nessun modo dell’aborto», ha precisato padre Lombardi, troncando così tutte le illazioni della vigilia. La questione divampa sui giornali da qualche settimana e si è riaccesa nell’imminenza dell’arrivo di Benedetto XVI con le dichiarazioni del ministro della Sanità, José Gomez Temporao, intenzionato a proporre un "referendum" sull’argomento (polemicamente ha anche dichiarato che non incontrerà il Papa). In Brasile l’aborto è proibito ed il 65 per cento della popolazione si dichiara contrario ad una sua eventuale depenalizzazione. Anche Lula si è dichiarato personalmente contrario, pur non volendo frenare l’iniziativa del suo ministro. Proprio ieri la "Cnbb", la "Conferenza episcopale brasiliana", ha diffuso un documento che non solo ribadisce la difesa della vita e della famiglia ma denuncia la «crisi etica» del Congresso, il parlamento di Brasilia, e «i forti indizi di corruzione» nella magistratura (recentemente alcuni giudici sono stati arrestati per la compravendita di sentenze). I rapporti tra Santa Sede e Brasile restano comunque buoni e, secondo quanto ha dichiarato il Segretario di Stato vaticano, è in vista un «Accordo fondamentale». La Costituzione della Repubblica brasiliana, risalente a fine Ottocento, fissa un regime di netta separazione tra Stato e Chiesa e pur essendo il Paese col più alto numero di cattolici al mondo non ha un Concordato con la Santa Sede.
Al termine dell’incontro Lula ha presentato a Benedetto XVI i familiari, tra cui un nipotino di sette anni che sembrava non volersi più staccare dal Pontefice. Quindi c’è stato il tradizionale scambio di doni. Uno davvero straordinario: quello del governatore dello Stato di San Paolo, Josè Serra, che ha regalato al Papa una Bibbia del peso di quindici chilogrammi.