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DONO DI MARIAGRAZIA (PASQUA 2004) | |
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Di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato, |
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vennero al sepolcro al levar del sole. Esse dicevano tra loro: |
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"Chi ci rotolerà via il masso all’ingresso del sepolcro?". |
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Ma, guardando, videro che il masso era già stato rotolato via, |
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benché fosse molto grande. |
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(Mc 16, 2-4) |
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È Pasqua! È Pasqua! | ||
Festa dei macigni rotolati! | ||
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Ognuno di noi ha il suo macigno. | ||
Una pietra enorme, messa all’imboccatura dell’anima, | ||
che non lascia filtrare l’ossigeno, | ||
che opprime in una morsa di gelo, | ||
che blocca ogni lama di luce, | ||
che impedisce la comunicazione con l’altro. | ||
È il macigno della solitudine, della miseria, | ||
della malattia, dell’odio, della disperazione, | ||
del peccato. | ||
Siamo tombe allineate. | ||
Ognuna col suo sigillo di morte. | ||
Pasqua, allora, sia per tutti il rotolare del macigno, | ||
la fine degli incubi, | ||
l’inizio della luce, | ||
la primavera di rapporti nuovi. | ||
E se ognuno di noi, | ||
uscito dal suo sepolcro, | ||
si adopererà per rimuovere il macigno del sepolcro accanto, | ||
si ripeterà finalmente il miracolo del terremoto | ||
che contrassegnò | ||
la prima Pasqua di Cristo. | ||
Pasqua è la festa dei macigni rotolati. | ||
È la festa del terremoto. | ||
Il Vangelo ci dice | ||
che i due accadimenti supremi della storia della salvezza, | ||
morte e resurrezione di Gesù, | ||
furono entrambi caratterizzati dal terremoto (Mt 27, 51; 28, 2). | ||
Pasqua, dunque, non è la festa del ristagno. | ||
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(Tonino Bello) | ||
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Buona Pasqua! |