Quale sarà il mio posto nella casa di Dio?
Lo so, non mi farai fare brutta figura,
non mi farai sentire creatura che non serve a niente,
perché Tu sei fatto così:
quando ti serve una pietra per la Tua costruzione,
prendi il primo ciottolo che incontri,
lo guardi con infinita tenerezza
e lo rendi quella pietra di cui hai bisogno:
ora splendente come un diamante,
ora opaca e ferma come una roccia,
ma sempre adatta al Tuo scopo.
Cosa farai di questo ciottolo che sono io,
di questo piccolo sasso che Tu hai creato e che lavori ogni giorno
con la potenza della Tua pazienza,
con la forza invincibile del Tuo amore trasfigurante?
Tu fai cose inaspettate, gloriose.
Getti là le cianfrusaglie
e ti metti a cesellare la mia vita.
Se mi metti sotto un pavimento che nessuno vede
ma che sostiene lo splendore dello zaffiro
o in cima a una cupola
che tutti guardano e ne restano abbagliati,
ha poca importanza.
Importante è trovarmi ogni giorno là dove Tu mi metti,
senza ritardi.
E io, per quanto pietra, sento di avere una voce:
voglio gridarti, o Dio,
la mia felicità di trovarmi nelle Tue mani, malleabile,
per renderti servizio,
per essere tempio della Tua gloria.
( Card. A. Ballestrero )