DAL BLOG SU P. GIANCARLO…

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P. Giancarlo, così amato dagli amici e dalla famiglia!

( www.pimephilippines.wordpress.com/ )

I ricordi che ho di mio zio Giancarlo appartengono alla mia infanzia e alla mia adolescenza. Si tratta dei pochi mesi in cui egli ritornava a casa, dopo un periodo di tre anni trascorso nelle diverse parrocchie filippine. Ricordo che quei momenti erano di grande gioia e festa: ci si sedeva a tavola insieme e si stava bene. La caratteristica di mio zio a me più cara è la sua risata spontanea e fragorosa, sicuramente contagiosa, alle volte spiazzante; infatti, nonostante sia più il tempo trascorso lontano dalla famiglia, egli ci conosce bene: riesce a ridere sinceramente di noi, dei nostri piccoli difetti e vizi, dei nostri caratteri, a volte permalosi, e dei nostri comportamenti, a volte nervosi; insomma, di tutte quelle piccole cose che caratterizzano la nostra quotidianità.
Mio zio Giancarlo ama in particolar modo i bambini. Credo sia perché essi sono sinceri, puri e spontanei, perché vedono il mondo con gli occhi dell’innocenza e si accostano ad ogni nuova esperienza con un entusiasmo eccezionale ed irriducibile. Mio zio è fermamente convinto che la visione che un bambino ha del mondo debba coincidere con quella di un adulto: insomma, tutti noi dovremmo ritornare bambini nell’anima, nei sentimenti, nei pensieri. A questo proposito, ricordo con grande emozione la Messa della vigilia dello scorso Natale, nella quale mio zio, in predica, affermò che coloro che hanno il potere di prendere decisioni importanti dovrebbero farlo tenendo in braccio un bambino, affinché le decisioni prese siano più sagge e per un futuro a misura di bambino, quindi migliore. Per questi motivi la maggior parte della attenzioni di mio zio sono sempre state indirizzate ai bambini filippini e, nel caso della nostra famiglia, ai nipoti più giovani.
Oggi la prediletta è la piccola Chiara, che ha sette anni. Ricordo con affetto, quando era più piccola, come le si spiegava la partenza per le Filippine dello zio, a cui si è affezionata da subito: lo zio avrebbe dovuto catturare i "lupi cattivi", per impedire che facessero del male alle persone buone. Certo la vera realtà è molto diversa e lo sta capendo anche Chiara, "catapultata" su due piedi nel mondo degli adulti. Io stessa, dopo quel 10 giugno, ho riflettuto più intensamente sulla missione di mio zio: egli ha donato la sua vita, che è ciò di più caro e prezioso che un uomo può possedere, alle persone meno fortunate e più bisognose, poiché vivono in una situazione di povertà, igiene precaria ed instabilità politica, ed ha donato loro il Vangelo, la parola di Dio, che è Conforto, Crescita, Speranza, messaggio di Pace, Amore, Fratellanza e Giustizia. Questi sono gli ideali ed i valori che mio zio incarna con la sua vita, il suo pensare ed il suo agire, e che tiene continuamente vivi in una realtà così diversa e così difficile attraverso la parola del Signore.
Per me mio zio rappresenta un modello, forse irraggiungibile, poiché non sono sicura di avere tanto coraggio, tanta fermezza e tanta Fede da poter dedicare la totalità della mia vita agli altri Fratelli. Ma in fondo credo che ognuno di noi, nei limiti della sua quotidianità, possa donarsi agli altri, rapportarsi ed interessarsi agli altri uomini con amore per mezzo del dialogo pacifico, essere una persona buona ed onesta.
Quest’estate avrei dovuto raggiungere Giancarlo a Payao con mio padre. Questa decisione è stata presa in quanto desideravo intensamente conoscere i luoghi in cui mio zio vive, le persone che egli quotidianamente incontra e con le quali dialoga, le opere che egli ha realizzato, con l’aiuto degli altri missionari, delle comunità filippine e delle persone che credono in lui, o meglio nella sua missione. Oltre a questa normale curiosità, ero animata da uno spirito di cambiamento positivo. Sentivo la necessità di trovare risposte alle mie domande, e di capire quali fossero realmente i miei desideri in vista di scelte future. Sono convinta che un’esperienza così forte e vissuta intensamente avrebbe potuto aiutarmi a conoscermi meglio, e che mio zio sarebbe stato il miglior confidente e consigliere. Purtroppo questo mio viaggio in questo momento non è possibile, ma spero con tutto il cuore che sia solo rimandato.

Elena

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E domani è il compleanno
di mamma Amalia…

Carissimo Giancarlo, ciao!
Fra due giorni (19 luglio) è il compleanno della nostra
"mammetta". Oramai i prossimi sono 87. Anche se negli ultimi tre anni la malattia ha fatto il suo corso, devo dire che ultimamente sta benone. Pensa che, col caldo che sta facendo in questi giorni qui in Italia, giovedì scorso Daniela le ha preparato un bel piatto di polenta, e indovina un po’… se ne è mangiata due piatti! Tra ieri e oggi, invece, si è mangiata quasi mezza anguria perché diceva che aveva caldo. Per cui, come puoi ben vedere, sta benone! L’ultima volta che abbiamo festeggiato insieme è stato quattro anni fa, quando tu eri ritornato a maggio in tempo per la famosa finale di "champion" col Milan, e ti sei beccato tutto il caldo di quell’estate torrida ("Te se ne ricordet!"), tanto è vero che l’anno scorso sei tornato a ottobre per assaporare un po’ di freddo… Da una semplice festicciola è saltata fuori una "mega festa" (forse per le tue dimensioni!). Il più bel regalo che puoi farle in questo momento è una bella telefonata, del tipo: "Ciau mama, come te ste? Mi stu ben. Incoeu a lè al tu complean auguri!". Io sono sicura che LUI quel giorno ti farà avere un canale preferenziale che va dritto dritto al suo cuore, e che le dirai tante cose belle, e lei ti farà un bel sorriso e ti dirà: "Turna a ca prest! Va pü insci luntan!". Mentre ti scrivo sto pensando che questo è forse il periodo più critico della tua prigionia, in quanto non potrai fare fisicamente quella telefonata. Giovedì sera noi festeggeremo il compleanno, e tu  sarai sicuramente presente tra di noi...

Ciao!

Pinuccia